giovedì 28 gennaio 2016

Antonio Conserva:"In giochi di parole... Sinfonie... Tra aforismi e riflessioni"




Il post di oggi lo dedico all'amico e poeta Antonio Conserva. "Tra aforismi e riflessioni"


Nel leggerle, così, d’acchito, queste riflessioni che Antonio Conserva, pittore, poeta, operatore culturale attivo e fattivo in Ceglie Messapica, intende consegnarci sembrano dei giochi di parole, dei calembour, freddure fini a se stesse per stupire il lettore e fargli considerare quanto sia abile nel pensarle, nel confezionarle, nel proporle. Ma, a ben vedere, così non è! Perché esse sottendono, nell’apparente leggerezza semantica, una profondità di pensiero che, per coloro che vogliano farne tesoro, possono costituire un viatico prezioso per percorrere, con maggiore sicurezza, i perigliosi sentieri della vita così come già invitava a fare il grande filosofo napoletano Giambattista Vico, fondatore, all’inizio del XVIII secolo, della Storia come scienza, scienza nuova, allorché scrisse che è necessario <<ragionar de’ particolari per assiomi o… massime>>. Intendendo con questo termine, rigorosamente, quei principi oppure verità generali che possono servire da guida; da guida nell’esistenza quotidiana e da regole di comportamento nei confronti di se stessi, prima, e degli altri, poi, siano costoro nostro prossimo o che vivano alquanto lontani da noi.
Quasi giornalmente, con verve e leggerezza, nella rubrica che cura su “Il Messaggero”, intitolata “Il grillo parlante. A tu per tu”, Roberto Gervaso, uno degli scrittori più brillanti e caustici d’Italia, somministra stille di saggezza ai suoi lettori; stille che corroborano, o si presume che servano a tale nobile scopo, l’intero arco della ventiquattro ore per rendere meno faticoso il duro percorso che ciascuno di noi, a volte, è costretto ad affrontare e a cercare di superare: un vademecum contessuto di tanto buonsenso che risulta piacevole leggere facendone profittevole tesoro.
Un piccolo scrigno talmente ricolmo di perle iridescenti che risulta leggiera fatica tenerlo come in dote.
Anche a Ceglie Messapica, parecchi anni fa, fu pubblicato un volume di <<Poesie e Massime>> dell’avvocato Giuseppe Magno, autore, con il figlio Pietro della <<Storia di Ceglie Messapica>> per i tipi dell’editore Schena di Fasano di Brindisi, nel 1992: i capitoli di questa <<Storia>>, redatti da Magno senior, recano come epigrafe alcune sue <<Massime>> che così arricchiscono questo lavoro che spazia non soltanto tra avvenimenti, guerre e soprusi, ma possiede anche un taglio di dimensione sociologica che ne fa quasi un unicum nell’ambito storico-politico dell’alto Salento Brindisino.
<<A volte - considera Antonio Conserva - è un bene perdere la stima di qualcuno che non l’integrità della propria dignità>>.
È ciò che ha inteso proporsi con le sue massime e gli aforismi, per la sua parte, l’Autore che, presente nel panorama virtuoso degli studi di Ceglie, si è posto ora alla sequela di questi significativi precedenti fissando come immediato obiettivo quello di dover esulare da un asfittico impegno culturale di dimensione cittadina desiderando fortemente allargare l’orizzonte intimo e contrassegnare con il proprio stigma di intelligenza e di pratico ben fare, ogni espressione in cui risultano sfaccettate tutte le gamme della vita di pensiero così come recita questa massima che serve per rendere più credibile un impegno ed un modo di fare
Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti
Ceglie Messapica, 1° ottobre 2015, memoria di Santa Teresa del Bambino Gesù, dottore della Chiesa Universale.
 

                  
                                     Antonio Conserva
 
 

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